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Magazine Cucina

Cannariculi

27/12/2018


Si tratta di tipici dolci natalizi ca labresi che si caratterizzano per la forma di piccoli cannoli. Il termine cannariculi viene dalla pic cola canna che serve a dare forma al cannolo avvolgendovi l'impasto. Questa etimologia non esclude l'altra, che è anche delle parole dialettati "cannarutie", vale a dire golosità, dalla parola che designa la gola. E' un dolce molto antico a base di miele.
Principe della ricetta è il buon miele locale. Occorrono inoltre farina, zuc chero, scorza d'arancia, vino bianco, che può essere un moscato, olio extra vergine d'oliva locale e un pizzico di sale. Per circa 500 grammi di farina si pro cede come segue: si dispone la farina a fontana sulla spianatoia; al centro si versano 2 cucchiai e mezzo di zucchero, tanto vino quanto basta ad ottenere un impasto di giusta consistenza, la scor za grattugiata di un'arancia e un piz zico di sale.
Preparato l'impasto con farina, zucche ro, vino e scorza d'arancia, lo si la vora fino a quando risulta levigato, poi lo si appallottola, lasciandolo ri posare per quasi un'ora. Trascorso tale tempo dall'impasto si ricavano due sfoglie piuttosto sottili da suddividere in quadrati di circa 10 centimetri quadrati. A partire dall'angolo si avvolge ogni quadrato intorno alla cannula apposita. Li si frigge nell'olio, irrorandoli poi col miele.

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